martedì 14 giugno 2011

SHINIMORPHING - Il terzo numero è in edicola!


 Esitazione mutante. Mentre metto insieme le parole di questa pagina, raccolgo i dati vendita ufficiali di Shinigami numero 1. Un disastro mortificante. Pertanto, dal giorno in cui i pochi acquirenti avranno in mano codesto numero si dovrà attendere, prima di acquistare il successivo, il quarto, convogliato probabilmente dalle edicole alle fumetterie. A meno che le vendite del numero 2 non registrino una miracolosa impennata e ci consentano di sopravvivere. Il solo mezzo che avrò a disposizione per comunicare ai pochi, preziosi sostenitori del progetto, sarà ovviamente la rete. In questo numero mutante ci saranno più parole da leggere che vignette: il terzo episodio di ShiniCatrin l’ho trasformato a bruciapelo in un fumetto pesantemente contaminato dalla forma scritta, alla faccia dei puristi. L’outlet del Massacro firmato dal grande Tullio Dobner si espande in un grande raconto che va oltre il nero, oltre l’orrore, oltre ogni cliché. Se, come mi è stato detto, una katana e un mantello sono fantasy e la testata Shinigami è infausta per via della catastrofe dell’11 marzo, non chiedetemi perché questo sommario si trovi a pagina 11. Impiegate il tempo per leggere (PDO)

6 commenti:

  1. mi spiace se la serie andrà a chiudere, il pacchetto è interessante, ovvio che non è detto che uno debba apprezzar ogni sezione ma vista la scarsità di iniziative pensavo avesse più seguaci.. in bocca al lupo(mannaro)!

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  2. Ciao Ho letto il numero 3 e lo trovo davvero interessante, andate avanti !!!
    Leggendo i fumetti mi sono trovato a casa:
    horror, splatter, fantasy, visioni oniriche dove sogno e realtà si mescolano. Grandi!

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  3. Spero davvero che non siate costretti a chiudere un progetto così interessante!
    Purtroppo ho perso il numero 2, ma il primo e il terzo li ho trovati fantastici...
    Resistete!

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  4. Me lo aspettavo. Ho sostenuto e continuerò a sostenere quest'iniziativa come chi non si arrende, ma devo ammettere che me lo aspettavo.

    E non perché la qualità non sia buona, anzi, nonostante ammetto che avevo qualche dubbio inizialmente, già dal primo numero traspare l'impegno di portare sul mercato italiano qualcosa che, in effetti, non c'era.

    Ma c'è un problema: quello che non c'è è il mercato italiano. Guardo con rabbia i ragazzini alla mia edicola di fiducia, che ogni giorno spendono fiumi di spiccioli in triste pubblicazioni tutte uguali, che scimmiottano lo stile del Sol Levante, o che ne fanno parte in maniera talmente marginale da sembrare offensiva.

    La Necrocultura, si sa, è fatta per stare nell'ombra. Certo, se si diffondesse male non farebbe a Shinigami, scoglio della stessa in questo mondo di putrida luce, però cosa ci si vuol fare... non può esserci Necrocultura, in un paese dove la stessa "cultura" è merce assai rara.

    Continuate così, non vi arrendete, io non lo farò mai... in edicola, in fumetteria, o distribuita soltanto alle fiere: che importa? Siete la fonte più genuina di horror e macabro disponibile sul suolo italiano, avrete sempre sostenitori!

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  5. grazie per le vostre preziose e confortanti osservazioni. grazie di cuore. la Necrocultura è la strada più fragile per raccontare belle storie, certamente, quella più esposta al fallimento. L'Italia non è il Paese adatto per una diffusione di massa per la sopravvivenza di un prodotto editoriale. Ma sotto forma di fumetti, o libri, il discorso continuerà. Paolo Di Orazio.

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